Pedalata ecologica
Era l’anno 1988, le ACLI nazionali avevano lanciato una campagna in favore dei lavoratori del Salvador. La campagna consisteva in una raccolta di fondi per mandare in Salvador parti di biciclette che sarebbero poi state montate in loco e distribuite ai lavoratori, che non avevano altri mezzi per recarsi al lavoro.
Il circolo ACLI di Villa Musone escogitò subito una trovata, originale per quei tempi. Trovare fondi per acquistare biciclette e nello stesso tempo sensibilizzare l’opinione pubblica su un altro problema che ci riguarda tutti: il nostro rapporto con la natura.
E’ nata così la prima Pedalata Ecologica “Due ruote di Solidarietà”. Il logo: un uomo e una donna che pedalano in tandem per recarsi al lavoro.
Dopo i lavoratori del Salvador, la pedalata ha avuto ogni anno motivazioni diverse, tanto per citarne alcune: la Lega del Filo d’oro, la lotta contro la distrofia muscolare, i profughi bosniaci, Telefono Azzurro, la costruzione di un centro di aggregazione nella missione di Mountin Lupa nelle Filippine, un centro di aggregazione per ex ragazzi di strada in Brasile, fino ad una scuola primaria a Juba (Sud Sudan).
Ogni anno una motivazione diversa ma sempre legata al filo conduttore della Solidarietà. Pedalare, parlare con chi ci sta attorno, osservare la natura e respirare aria pulita aiutando chi è più sfortunato di noi.
In un mondo dove l’ingranaggio del progresso, inteso come la fretta, l’arrivismo, l’egoismo, l’inquinamento, ci sta stritolando cosa c’è di più salutare per il corpo e per lo spirito di una passeggiata in bicicletta in mezzo alla campagna?